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4-7 novembre 2025 ECOMONDO, Rimini
NOTIZIE SETTORE IDRICO
Diminuiscono le risorse idriche in Italia: il bilancio idrologico Ispra
L’Istituto ha fornito un quadro completo del quantitativo di risorse idriche disponibili nel 2023, ricostruendo trend e differenze rispetto ai valori medi del lungo periodo 1951-2023 e del trentennio climatologico 1991-2020. Un bilancio realizzato da Ispra grazie al modello distribuito denominato BIGBANG – Bilancio Idrologico GIS BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare per la valutazione sull’Italia del bilancio idrologico a scala mensile e per il calcolo di indicatori rilevanti per la gestione della risorsa idrica. Dal bilancio idrologico nazionale emerge, in linea generale, una situazione di siccità che ha continuato a caratterizzare tutto il 2023 pur in maniera diversificata sul territorio nazionale e sebbene in minor misura rispetto al 2022. Situazioni di siccità estrema e severa hanno interessato nei primi mesi dell’anno – in particolare nel mese di febbraio – i territori del Nord e del Centro Italia, già colpiti dalla grave siccità del 2022, attenuandosi nel corso del 2023. Di contro, negli ultimi tre mesi dell’anno, che generalmente risultano i più piovosi, in particolare in Sicilia e in parte della Calabria ionica, si è registrato un consistente deficit di precipitazione. Tale deficit ha determinato una situazione di siccità estrema con effetti in termini di severità idrica che si sono protratti nel 2024 investendo il centro-sud Italia e le isole maggiori e aggravandosi ulteriormente per le scarse precipitazioni nel prosieguo dell’anno. Nel 2023 la precipitazione totale annua relativa al territorio nazionale, con quasi 924 mm, corrispondenti a circa 280 miliardi di metri cubi, ha fatto registrare un aumento del 28,5% rispetto al 2022, anno in cui con circa 719 mm si è toccato il minimo storico
dal 1951 ad oggi. Questa crescita è dovuta soprattutto all’elevato volume di piogge nel mese di maggio del 2023, stimato in quasi 163 mm, circa 49 miliardi di metri cubi, che è stato, a livello nazionale, più del doppio di quello che mediamente caratterizza lo stesso mese (circa 23 miliardi di metri cubi sul lungo periodo). Le stime disegnate dal modello BIGBANG mostrano che nel 2023 il contributo alla ricarica degli acquiferi in Italia è stato di 53 miliardi di metri cubi (corrispondente al 19% delle precipitazioni), a fronte di una media annua del 22,7% sul periodo 1951–2023. L’aliquota di precipitazione che si è trasformata in deflusso superficiale – vale a dire che non si è infiltrata o che non è stata trattenuta dal suolo – è stimata in circa 66 miliardi di metri cubi, corrispondenti al 23,7% della precipitazione, rispetto a un’aliquota media annua di poco più del 25% sul lungo periodo. La quota di evapotraspirazione ha raggiunto il 59,4% della precipitazione, rispetto alla media annua di lungo periodo che ammonta a circa il 52%. Ciò è stato causato dalle alte temperature, superiori alle medie climatologiche di riferimento, verificatosi anche nel 2023.
https://www.snpambiente.it/snpa/ispra/diminuiscono-le-risorse-idriche-in-italia-il-bilancioidrologico-
ispra/
Appello avverso la sentenza del TAR Lombardia, Sezione Prima, 23 ottobre 2024, n. 2860
L’Autorità di regolazione (Arera), ha deliberato di proporre appello avverso la sentenza del TAR Lombardia, Sezione Prima, 23 ottobre 2024, n. 2860 con la quale il TAR Lombardia, Sezione Prima, ha annullato la deliberazione 477/2023/R/idr (Applicazione del meccanismo incentivante della regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato (RQTI) per le annualità 2020-2021. Risultati finali).
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/549-24
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/23/477-23
Indicatore M0b di resilienza idrica
Con la delibera n. 595/2024, Arera ha definito, in seguito alle interlocuzioni con gli stakeholder di settore nella fase di consultazione, le modalità di calcolo dell’indicatore M0b di resilienza idrica a livello sovraordinato, nonché quelle di raccolta delle grandezze preposte alla sua costruzione, valide per la fase sperimentale e di monitoraggio.
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/595-24
MTI4: definizione del costo di riferimento dell’energia elettrica ai fini del calcolo dei conguagli afferenti all’energia elettrica per l’annualità 2027
Con il provvedimento n. 570/2024, Arera individua il mix teorico di acquisto per la definizione del costo di riferimento dell’energia elettrica ai fini del calcolo dei conguagli afferenti all’energia elettrica per l’annualità 2027, secondo quanto previsto dal Metodo Tariffario Idrico MTI-4. Ai fini del calcolo dei conguagli per l’annualità 2026, 𝐵𝑒𝑛𝑐ℎ𝑚𝑎𝑟𝑘 𝐸𝐸𝑎−2 è definito tenuto conto di una incidenza pari al 70% dei prezzi unitari variabili e al 30% di quelli unitari fissi e, ai fini del calcolo dei conguagli per l’annualità 2027, rispettivamente pari al 90% e al 10%.
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/570-24
MTI-4: Le approvazioni ARERA
1) Delibera 17 dicembre 2024 n. 569/2024/R/idr: Approvazione degli specifici schemi regolatori, recanti le predisposizioni tariffarie per il quarto periodo regolatorio, proposto dall’Autorità d’Ambito n. 3 “Torinese” per il gestore SMAT spa https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/569-24
2) Delibera 3 dicembre 2024 n. 534/2024/R/idr: Approvazione degli specifici schemi regolatori, recanti le predisposizioni tariffarie per il quarto periodo regolatorio, proposto dall’AATO 2 Marche Centro – Ancona per il gestore Viva Servizi S.p.A.
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/534-24
NOTIZIE DAL SETTORE AMBIENTE
Il riciclo in Italia: Rapporto 2024
Lo scorso 13 dicembre si è svolta a Milano, l’annuale Conferenza nazionale dell’industria del riciclo, organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con CONAI. L’Europa e l’industria del riciclo questo il titolo della Conferenza, durante la quale è stato presentato anche il Rapporto sul riciclo in Italia, con i dati aggiornati di tutti i settori, realizzato in collaborazione con le 19 filiere e con tutti i consorzi. I principali dati contenuti nel rapporto: Il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quasi il doppio rispetto alla media europea (11,8%): questo dato, utilizzato anche come indice di circolarità, indica l’importanza raggiunta dal riciclo dei rifiuti in Italia. Il fatto che questo dato sia stabile da un decennio indica, da una parte, che il sistema del riciclo in Italia è consolidato e riesce a tenere un buon livello, fra i migliori in Europa, dall’altro, però, che non fa ulteriori passi avanti significativi, come sarebbe possibile e utile.
Nel riciclo dei rifiuti speciali l’Italia è leader europeo con una percentuale del 72,2% di quelli prodotti nel 2022. Meno brillante è il riciclo dei rifiuti urbani, specie applicando il nuovo metodo di calcolo europeo: nel 2022 eravamo al 49,2%, con un obiettivo europeo del 55% al 2025, del 60% al 2030 e del 65% al 2035. Per aumentare il riciclo dei rifiuti urbani e raggiungere i target europei, occorrerà non solo recuperare i ritardi che ancora ci sono, ma anche dedicare maggiore attenzione a migliorare la qualità delle raccolte differenziate. In attesa dell’applicazione del nuovo Regolamento europeo, che dovrebbe portare alcune novità significative, il riciclo dei rifiuti di imballaggio continua a livelli di eccellenza europea: nel 2023 ha raggiunto il 75,3%, in aumento rispetto al 70,7% del 2022, superando non solo l’obiettivo europeo del 65% al 2025, ma anche quello del 70% al 2030. Sarà importante, per aumentare le quantità riciclate di rifiuti in Italia, dare maggiore stabilità e opportunità ai mercati delle materie prime seconde, necessarie per assicurare sia performance elevate, sia adeguata redditività alle attività industriali del riciclo. Come approfondito in questa edizione del Rapporto si stanno sviluppando alcune iniziative per il riciclo dei rifiuti tessili. Il legislatore italiano ha anticipato l’obbligo di raccolta differenziata per i rifiuti tessili a partire dal 1° gennaio 2022, un passo significativo verso un sistema di gestione dei rifiuti più sostenibile e circolare. Tuttavia, tale obbligo rimane ancora in parte disatteso anche per la carenza di impianti di riciclaggio, mentre siamo anche in attesa dell’introduzione di un regime EPR italiano per il settore tessile.
Le novità regolatorie di dicembre
1) Delibera Arera 27 dicembre 2024 596/2024/R/rif: Definizione di uno schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/596-24
2) Delibera Arera 27 dicembre 2024 574/2024/R/rif: Disposizioni per la graduale estensione al settore dei rifiuti urbani del sistema di tutele per l’empowerment e la risoluzione delle controversie dei clienti e utenti dei settori regolati
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/574-24
3) Delibera Arera 27 dicembre 2024 567/2024/R/rif: Quarta relazione, ai sensi dell’articolo 5, comma 6, del decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 201, recante “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”
https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/24/567-24
L’economia circolare in Europa in fatti e cifre
Il Rapporto L’economia circolare in Europa in fatti e cifre pubblicato nei giorni scorsi dall’Agenzia Europea Ambiente presenta dati e cifre chiave sullo sforzo dell’Europa per rafforzare l’economia circolare. Utilizza indicatori chiave per riconoscere i progressi compiuti e identificare aree di miglioramento. Il rapporto supporta limplementazione del piano d’azione per l’economia circolare e si basa su metriche del Circularity Metrics Lab .
Il passaggio ad un’economia sempre più circolare contribuirà a migliorare la sostenibilità in Europa e nel mondo in diversi modi, tra cui la riduzione dell’inquinamento, la mitigazione del cambiamento climatico e si darà un contributo alla limitazione della perdita di biodiversità. In particolare, la circolarità, secondo il brefing, richiede le seguenti azioni:
- ridurre l’uso delle risorse e orientarsi verso un’economia europea meno intensivain termini di materiali;
- massimizzare l’utilità dei prodotti promuovendone l’intensità di utilizzo e durate
di vita molto più lunghe;
- utilizzando i rifiuti generati attraverso sistemi di riciclaggio di alta qualità e restituendo materiali secondari di alta qualità alla produzione del prodotto.
Con un tasso di circolarità dell’11,8% nel 2023, l’Europa è leader mondiale nell’utilizzo di materiali riciclati, nonostante i miglioramenti siano stati limitati negli ultimi anni. Accelerare la transizione verso un’economia circolare è diventata una priorità politica. Monitorare l’economia circolare significa tenere traccia non solo dei flussi di materiali, ma anche del degrado ambientale associato all’estrazione, alla lavorazione e all’utilizzo delle risorse.
A livello UE è stato sviluppato un quadro solido di politiche, conoscenze e finanziamenti per promuovere e supportare l’economia circolare. Aziende e consumatori stanno mostrando i primi segnali di adozione di nuovi modelli di business e modelli di consumo.
Tuttavia, i sistemi lineari continuano a prevalere e l’efficacia degli sforzi in corso rimane poco chiara, in parte a causa dei dati di monitoraggio limitati.
Ogni europeo utilizza circa 14 tonnellate di materiale e genera 5 tonnellate di rifiuti all’anno, tra i livelli più alti a livello mondiale e oltre i limiti sostenibili, ponendo barriere al restringimento dei cicli dei materiali in Europa. Il lato positivo è che l’UE è riuscita a far crescere la sua economia utilizzando una quantità stabile di risorse e generando una quantità stabile di rifiuti, raggiungendo livello di disaccoppiamento minimo. L’Europa è altamente efficiente nell’estrazione di valore dalle risorse, con una produttività delle risorse superiore a 2 €/kg dal 2015, più di 2,5 volte la media mondiale.
Analogamente, l’Europa ricicla quasi la metà dei rifiuti che genera e trarrebbe vantaggio dalla promozione del riciclaggio di alta qualità e dal supporto al funzionamento efficace dei mercati dei materiali secondari.
La circolarità dei materiali in Europa è stata bassa e relativamente stabile negli ultimi anni, poiché sia i volumi di riciclaggio che l’uso dei materiali sono stabili dal 2014. Gli impatti ambientali globali derivanti dai consumi europei sono in aumento e i benefici ambientali della circolarità non sono ancora diventati evidenti. Il Rapporto completo è disponibile al seguente link Fonte: Agenzia Europea Ambiente
https://www.labelab.it/blog/rifiutilab/leconomia-cir